Settori di Interesse:
Tumori maligni primitivi dello scheletro (es. osteosarcoma, sarcoma di Ewing, condrosarcoma)
Tumori maligni delle parti molli (es. liposarcoma, sarcoma sinoviale, fibrosarcoma, sarcoma a cellule fusate, sarcoma pleomorfo, leiomiosarcoma, rabdomiosarcoma)
Tumori benigni dello scheletro e delle parti molli (es. osteoma osteoide, osteoblastoma, condroblastoma epifisario, tumore a cellule giganti)
Lesioni pseudotumorali dello scheletro e delle parti molli (cisti aneurismatica, cisti ossea semplice, fibromatosi desmoide, condromatosi sinoviale)
Malattie rare dell’apparato muscoloscheletrico (Displasia fibrosa, Sindrome di Gorham-Stout, Lesione di Nora)
Fratture patologiche
Metastasi ossee
Tumori ematologoci dell'osso (Mieloma multiplo, Linfoma osseo)
Ortopedia oncologica: Le basi
I tumori delle ossa e dei tessuti molli (muscoli, tendini, grasso, vasi, nervi e tessuti connettivi) costituiscono un gruppo eterogeneo di malattie rare. Possono essere benigni, quando non si diffondono ad altre sedi né invadono i tessuti limitrofi, oppure maligni (sarcomi) se caratterizzati da una crescita infiltrante e dalla capacità di formare metastasi.
Dal punto di vista storico, la gestione di questi tumori è cambiata radicalmente negli ultimi decenni. Fino agli anni ’70, infatti, le neoplasie ossee o dei tessuti molli venivano trattate per lo più con amputazioni.
L’introduzione della chemioterapia neoadiuvante, lo sviluppo delle tecniche di imaging avanzato e la nascita della moderna ortopedia oncologica ricostruttiva hanno permesso lo sviluppo della così detta limb sparing surgery: una chirurgia basata sul rimuovere il tumore mantenendo l'arto. La funzionalità del segmento operato viene almeno in parte conservata grazie a protesi o ricostruzioni biologiche complesse.
Dal punto di vista epidemiologico, i tumori primitivi dell’osso (come osteosarcoma, condrosarcoma ed Ewing) rappresentano meno dell’1% di tutte le neoplasie, colpendo più frequentemente adolescenti e giovani adulti. I sarcomi dei tessuti molli, invece, sono più comuni nell’età adulta e possono insorgere in qualsiasi distretto corporeo, con una lieve prevalenza negli arti inferiori.
Il percorso diagnostico richiede un approccio multidisciplinare e altamente specializzato. Tutto parte da una valutazione clinica accurata. Si procede poi con esami di imaging con radiografia, tomografia computerizzata (TC), e risonanza magnetica (RM) (esame di riferimento per i tumori muscolo-scheletrici che l’estensione e le caratteristiche del tumore).
In caso di sospetto neoplastico, è indispensabile una diagnosi istologica, ottenuta tramite biopsia, che deve essere eseguita in centri specializzati per non compromettere il successivo intervento chirurgico. Di fronte al sospetto di un tumore delle ossa o delle parti molli, è infatti fondamentale che il paziente, o il medico non specializzato, portino il caso all'attenzione di un centro di riferimento.
Il trattamento si basa su un approccio combinato. La chirurgia rappresenta il cardine della terapia, con l’obiettivo di rimuovere completamente la lesione preservando, quando possibile, la funzione dell’arto. A seconda del tipo e dell’aggressività del tumore, possono essere associate la chemioterapia e/o la radioterapia. Il trattamento, così come le fasi finali del percorso diagnostico, deve essere svolto in centri specializzati. In caso di tumore maligno, il percorso del paziente viene gestito da un’équipe multidisciplinare che include ortopedici oncologi, anestesisti, radiologi, anatomopatologi ed oncologi medici, che collaborano per garantire a ogni paziente il miglior trattamento possibile in relazione alle proprie necessità.